Buon lunedì! Eccoci ripartire con una nuova settimana e un nuovo espisodio di Parole Sparse. Come state?
Avevo intenzione di dedicare questo numero al mio viaggio in Giappone, ma i miei pensieri mi hanno portata altrove.
Spero vi piaccia e di ricevere un vostro riscontro. In questo numero, più che mai, credo che il confronto sia fondamentale per supportarsi e migliorare.
Buona lettura! 🌈
Bagnarsi la pancia
In spiaggia esistono due tipi di persone: quelle che prima di tuffarsi devono bagnarsi la pancia e quelle che si buttano in acqua correndo dal bagnasciuga.
Io ho sempre fatto parte del primo gruppo.
Prima di darmi completamente all’acqua, ho sempre dovuto studiarla lentamente, valutarne la temperatura, bagnare piccole parti del corpo per farlo abituare, considerare con calma la mia effettiva voglia di tuffarmi.
Così mi sono sempre sentita al sicuro, sempre in grado di mantenermi lontana dai rischi.
Invidio, però, la leggerezza con cui altre persone riescono a tuffarsi senza prendere alcuna precauzione, semplicemente vedendo dove questo le porterà.
Per tanti anni ho avuto idee, sogni, progetti che avrei voluto portare avanti con la stessa leggerezza di cuore e invece…
A furia di bagnarmi la pancia spesso ho deciso di non tuffarmi più.
Il confronto con gli altri
Nella realizzazione dei miei progetti, il confronto (negativo) con gli altri ha sempre avuto una grandissima influenza, perché stabiliva i miei limiti. “Lo fa meglio”, “Non sarò mai brava come…”, “Non sarò mai alla sua altezza…”, “Ha più talento”.
E abbandonavo, alimentando comportamenti e pensieri sbagliati.
Succede anche a te?
Quando non siamo convinti del nostro valore e delle nostre idee, tendiamo naturalmente a confrontarci con gli altri per utilizzarli come metro di valutazione.
Il confronto è di per sè positivo, ci può aiutare a migliorare e a motivarci.
Fino a quando non diventa una tecnica di autosabotaggio per provare a noi stessi di non essere abbastanza.
E autosabotarci non fa altro che spingerci al fallimento, allontanandoci dai nostri obiettivi.
Tutto quello che faccio è a titolo gratuito, ma se ti va di supportare la mia attività creativa puoi iniziare da un caffè ☕
Voglia di tuffarsi
Adesso, però, ho da settimane dei progetti in testa a cui voglio dar forma, cose che mi fanno svegliare la mattina con la voglia di conquistare il mondo.
E probabilmente guardandomi intorno mi renderei conto che altre mille persone hanno fatto la stessa cosa, magari anche meglio di come la farei io, ma nel tempo ho imparato a fermarmi e pensare a ciò che conta davvero.
Realizzare i miei desideri.
Aprire questi benedetti cassetti e fare uscire i sogni, che tenerli rinchiusi serve a poco.
É un po’ come è successo con questa newsletter. Ci ho pensato tanto, ma alla fine mi sono tuffata perché la voglia di nuotare era tanta. E ogni volta che inizio a scrivere un nuovo episodio non potrei esserne più felice.
Spesso pensiamo che per iniziare qualcosa bisogna sapere già dall’inizio come andrà, ma quanto è bello, invece, lasciarsi trasportare dall’energia e scoprire lungo il percorso dove ci porterà?
Magari da nessuna parte. Ma va benissimo così.
L’importante è aver goduto del viaggio, aver fatto quel piccolo passo fuori dalla nostra comfort zone che ci aiuterà ad aumentare la fiducia in noi stessi.
Volersi bene
Che poi, sta tutto in questo.
Nel credere nelle nostre capacità, in quello che siamo e che possiamo regalare al mondo.
Buttarci in progetti che ci piacciono e concretizzare le nostre idee vuol dire prima di tutto volerci bene, darci la possibilità di essere felici.
Realizzazione e autostima sono strettamente legate tra di loro, in un circolo virtuoso nel quale l’una stimola l’altra.
Probabilmente è per questo che ho sempre avuto difficoltà nel lasciarmi andare e darmi totalmente ai progetti nel quale credevo, sì, ma mai così tanto da bloccare quella vocina interiore che mi chiede “E se poi non ne sei capace?”.
Oggi, però, capisco che non posso più trovare scuse e che devo imparare ad essere gentile anche con me stessa.
Che quanto valgo non lo stabilisce nessuno al di fuori di me.
Che se voglio davvero qualcosa devo inseguirla senza guardarmi indietro.
Che tuffarmi mi farà sentire molto meno freddo che bagnarmi la pancia.
Storie che ispirano
A questo proposito mi piacerebbe tantissimo conoscere la tua esperienza, se hai mai avuto paura di iniziare un progetto che poi hai concretizzato, qualcosa che hai abbandonato o mai iniziato per la sensazione di non sentirti all’altezza, un successo che non ti sarei mai aspettat*.
Se lo vorrai, mi piacerebbe anche condividere la tua storia con tutti i lettori e le lettrici di Parole Sparse nel prossimo numero.
Credo che il regalo più grande che si possa fare agli altri sia condividere la propria esperienza e farli sentire meno soli.
📖 Una lettura consigliata
Le transizioni - Patjm Statovci, 2023
Un autore giovanissimo maestro di penna, Statovci è stata la mia scoperta dell’anno. Questo libro è scritto con una semplicità e una trasparenza d’animo che disarmano il lettore.
Bujar è un ragazzo albanese che racconta la sua vita, dall’infanzia a Tirana, il rapporto con i genitori, le preoccupazioni e il dolore di una Paese “dimenticato”, al suo viaggio in Italia e poi in giro per il mondo per fuggire verso la felicità.
Una storia che indaga l’identità, la possibilità di essere e non essere, di amare e soffrire profondamente allo stesso tempo, di appartenere sentendosi sempre esclusi.
Da leggere assolutamente!
💡Una curiosità
Ho letto qualche giorno fa che RCS lancerà a breve un nuovo marchio editoriale, Retroscena, che si occuperà di “saggistica d’intervento, giornalismo investigativo“, e narrazioni civili “sui grandi temi del nostro tempo”.
Per tutti gli appassionati di economia, politica e giornalismo questa sarà sicuramente una bellissima scoperta!
Qui la notizia completa, con alcuni spoiler delle prime pubblicazioni.
🎈 Le cose belle si fanno sempre insieme, perciò ti aspetto nei commenti o nella casella di posta per feedback, domande o, semplicemente, per scambiare due chiacchiere! Se hai perso i precedenti numeri di Parole Sparse ti consiglio di dare una spulciata qui.
Federica🌊
📷 Cover photo by Austin Neill on Unsplash
Ti consiglio il video di Alessandro Benetton sul suo canale YouTube riguardo l'overthinking. Calza a pennello sul tema che hai scelto di trattare oggi :)