Buon lunedì a tutte e tutti! 🤗
Sono molto contenta di annunciare che questo episodio è scritto in collaborazione con
, autrice di , una newsletter molto interessante che vi consiglio caldamente di seguire.Io e Valeria abbiamo notato tra di noi molte affinità personali e un simile percorso di vita, e probabilmente per questo motivo siamo finite più volte a porci le stesse domande.
Entrambe abbiamo riflettuto a lungo su come spesso nella nostra vita abbiamo pensato di dover seguire una strada già ben definita, per poi renderci conto che non era affatto quello che volevamo, ritornando sui nostri passi.
Che non esiste una "strada", qualcosa di già costruito.
Abbiamo la libertà di perderci uscendo dal sentiero, se lo vogliamo.
E creare di volta in volta il percorso che più ci piace.
Quella volta che…
Per poter affrontare al meglio questo argomento, io e Valeria ci siamo intervistate a vicenda, raccontandoci i 5 episodi più rappresentativi della nostra vita in cui abbiamo realizzato che una strada non esiste per nessuno.
Non è stato un esercizio facile, lo ammettiamo. Ma alla fine ci siamo sentite quasi più leggere.
… avrei potuto cambiare e tornare indietro sulle mie scelte.
🌸 Valeria: In realtà non ho mai pensato di non poter tornare indietro sulle mie decisioni. Che si tratti di scegliere un percorso professionale o di uscire di casa quando non ne ho molta voglia. Credo che le scelte possibili siano quasi infinite, e non potrò mai sapere quale mi farà diventare la versione migliore di me stessa.
Per non impazzire, facciamo che mi va bene essere una persona decente, educata e in salute. E vediamo dove mi porta questa Valeria.
… sono rimasta impigliata in una situazione che non mi faceva bene.
🌸 Valeria: Fino a poco tempo fa non guidavo, e per spostarmi ero spesso dipendente dagli altri. Ho la patente, ma a Milano non mi è mai servito spostarmi in macchina.
Il disagio era evidente a Messina, quando tornavo dalla mia famiglia e per spostarmi dovevo sempre chiedere passaggi ad amici, conoscenti, o ai miei genitori, come se avessi ancora 14 anni.
Non avere il coraggio di guidare da sola era una cosa per cui provavo vergogna, che mi creava disagio perchè non riuscivo a pianificare le mie giornate in autonomia, ero sempre dipendente dagli impegni di qualcun altro.
Quando ho realizzato di dover rinnovare la patente senza averla usata nemmeno una volta in dieci anni ho deciso di prendere di nuovo lezioni di guida – gentilmente regalate dai miei amici per il compleanno –, con l’obiettivo di imparare a guidare entro il compimento di dieci anni di patente. Ce l’ho fatta.
Ho ancora una leggera ansietta quando mi siedo dietro al volante, ma raccolgo il coraggio e parto, arrivo alla mia destinazione, parcheggio come riesco e scendo dalla macchina con l’adrenalina di una bambina che ha appena imparato a fare la ruota.
… mi sono riscoperta più forte di quello che credessi.
🌸 Valeria: Quando ho iniziato l’università ero parecchio demotivata: dall’essere sempre la prima della classe sono passata a prendere voti mediocri sulle materie di economia, o passare per un pelo l’esame di matematica. Qualcuno quell’anno durante la pausa di Natale mi ha chiesto se pensassi che davvero questa era la mia strada, suggerendo che forse “non ero portata”. È stato un pugno al cuore. Ho deciso che avevo ancora margine per migliorare, che stavo iniziando a capire come funzionassero quelle materie così diverse da quelle che avevo studiato. Flash forward cinque anni dopo: finisco la triennale e mi laureo alla specialistica a pieni voti. Anche se “non ero portata”.
… ho preso una decisione consapevolmente ma si è rivelata quella errata.
🌸 Valeria: A 13 anni da 1 a 10 mi sentivo matura 8, se me lo chiedessi oggi mi darei un 5. Avevo le idee chiarissime: dovevo fare il liceo classico perchè mi piaceva leggere e scrivere. Una decisione che ho preso con una certezza che oggi non ho nemmeno su che calzini devo mettere la mattina.
Quei cinque anni mi hanno insegnato una cosa importante: in realtà quello che mi piaceva era imparare e provare a fare. Ed in parte è il motivo per cui qualche anno dopo ho scelto di sedermi in un'aula della facoltà di economia. Lì però ho scoperto che tutte quelle materie che ti dovrebbero “dare un metodo” in realtà mi avevano insegnato a ragionare solo su un piano teorico, poco pratico rispetto a quello che mi sarebbe servito per risolvere gli integrali e le derivate, fare bilanci e piani di marketing.
Ed ho realizzato che perfino io posso sbagliarmi su ciò che è meglio per me.
… ho cambiato un sogno più volte per paura di non farcela.
🌸 Valeria: Un mio sogno gigante è sempre stato quello di gareggiare alle Olimpiadi. É da quando sono piccola che ho un'ossessione per l’adrenalina e per l’agonismo. Per raggiungere il mio obiettivo il mio piano era di trovare lo sport in cui eccellevo. Elenco velocemente la mia carriera sportiva, dai 4 anni in su: atletica, nuoto, scherma, pallavolo, danza (lo so che non è uno sport olimpico ma puntavo alle cerimonie di apertura), infine, equitazione e una parentesi di arti marziali.
Sarò stata un’atleta bravina, ma il sogno non si è mai realizzato.
Il lato positivo è che nella ricerca del mio inesistente talento sportivo ho trovato la cosa che più di tutte mi dà pace tra i box delle scuderie.
La strada giusta non esiste
Diciamocelo. Ammettere di aver fatto una scelta sbagliata è molto difficile.
E lo è ancora di più tornare sui propri passi e cambiare direzione.
Viviamo costantemente nella speranza di camminare su una via dritta.
È un pensiero rassicurante, ma anche il modo migliore (lo è?) per essere accettati dagli altri. Raccontare storie di successi, vittorie, battaglie andate a buon fine, essere d’esempio per gli altri ci fa sentire persone migliori e più meritevoli di considerazione.
Eppure, se solo guardassimo un po’ più a fondo, ci renderemmo conto di quanto tutti noi, in un modo o nell’altro, veniamo costantemente deviati da quella strada dritta che abbiamo costruito nella nostra testa.
E non perché siamo sbagliati o valiamo meno di altri.
Semplicemente perché la vita non è una strada da seguire, ma un percorso da creare ogni giorno.
Puoi leggere le mie risposte all’intervista di Valeria nel nuovo episodio di Andature.
Prima di andare via…
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📷 Cover photo by Emily Morter on Unsplash