Buongiorno lettrici e lettori e buon inizio di settimana! 🌈
Come avete iniziato questo nuovo mese? Io non ne posso più della pioggia che sembro portarmi dietro da giorni ovunque io vada. Spero il sereno torni presto.
Dato che Marzo è famoso non solo per essere il mese pazzo (andiamo bene!), ma anche per essere il mese della festa della donna, ho deciso di prenderlo come spunto per questo nuovo episodio mensile.
Alle donne che con la forza di una carezza cambiano il mondo.
Tutti i giorni davanti a me (2022), Enrica Mambretti
Essere donna: ma cosa vuol dire?
Quando ho saputo che mia sorella aspettava una femmina ho provato un piccolo fremito di dispiacere. Avrei voluto che fosse stato maschio, per garantirgli una vita più semplice.
Sin da bambina ho sempre guardato al mio essere donna con grande gioia. Sono cresciuta in una famiglia in prevalenza femminile e non ho mai pensato, neanche per un secondo, al fatto che il mio genere sarebbe potuto diventare la mia condanna.
Contrariamente a quello che gli stereotipi potrebbero far pensare, mia nonna, nata nel 1943 nel Sud Italia, è stata per me un esempio di emancipazione e indipendenza femminile, e mi ha insegnato a non farmi mai mettere i piedi in testa da nessuno.
Per me l’essere donna è sempre stato motivo di orgoglio: tenacia e fragilità, passione e intelligenza, compassione e coraggio, noi donne conteniamo in noi tutto lo spettro di emozioni e abilità umane che ci permettono di affrontare qualunque cosa a testa alta.
Crescendo, però, mi sono resa conto di quanto questa fortuna fosse un pesante fardello che tutte ci trasciniamo dietro con gran fatica.
Un fardello fatto di aspettative sociali, regole morali e doveri relazionali che, nel processo di diventare adulte, ci plasmano lentamente, limitando la nostra libertà di scelta, facendoci sentire incapaci, inadeguate, troppo emotive, troppo poco intelligenti, e tutta una lunga lista di giudizi e rimproveri che noi, poi, finiamo per prendere “troppo sul serio”.
Un paio di anni fa, per la prima volta, ho pensato che sarei voluta nascere uomo. Che probabilmente così la mia vita sarebbe stata più facile, che avrei dovuto evitare gli sguardi scettici ai colloqui di lavoro o nelle riunioni aziendali, che avrei potuto camminare tranquillamente per strada senza la paura di essere inseguita, che avrei potuto indossare qualsiasi cosa volessi senza temere il giudizio altrui, che avrei gioito nel farmi guardare piuttosto che cercare sempre di passare inosservata.
Che non avrei dovuto portare da sola il peso della maternità, del dover scegliere tra me e qualcun altro, che non avrei sentito tutto troppo così intensamente sulla mia pelle, che non avrei vissuto la vita schiacciata da questo fardello.
Sono grata per essere nata in un posto in cui poter vivere da persona libera, da donna libera. Pensare che altrove questo fardello provochi morte è per me un pensiero insopportabile.
Essere donna è una lotta costante, ce lo insegna anche la storia.
Oggi provo una grande rabbia contro un sistema e una cultura che cerca di offuscare la nostra luce, che ci rende vittime e non ci protegge.
Quello che so, è che l’unico modo che abbiamo per rendere il nostro fardello più leggero è condividerlo. Essere unite, sostenerci, comprenderci, liberarci reciprocamente dai giudizi e dagli stereotipi, offrirci aiuto a vicenda quando ne abbiamo più bisogno.
E specialmente, continuando a rimanere fedeli a noi stesse, ascoltarci di più, fare ciò che sentiamo e vogliamo senza cercare di compiacere gli altri, assecondare il nostro corpo, non sentirci indietro o avanti per la nostra età.
Vivere sentendoci vive.
La lettura e l’istruzione sono sempre state prerogative degli uomini. Prima delle battaglie condotte da donne coraggiose, alle bambine veniva vietato di leggere e istruirsi affinché non si mettessero in testa “strane idee” e non fossero in grado di ribellarsi a quello che gli altri volevano per loro.
La cultura è sempre stata vista come una potente arma per la propria affermazione personale. Leggere era un atto di rivoluzione.
Allora ecco che, forse, oggi più di ieri, leggere, imparare, scrivere possono diventare la nostra arma per affermare il nostro essere donne.
Di seguito ti consiglio una serie di libri (romanzi e saggi) per ispirarti delle profonde riflessioni su questa tematica.
Una donna di Sibilla Aleramo
Uno dei primi libri femministi della letteratura italiana.
Ambientato nei primi anni del ‘900, questo romanzo autobiografico esplora la complessità del mondo femminile e le difficoltà da affrontare per raggiungere la libertà. La vita di Sibilla Aleramo è segnata sin da subito dalla violenza e dall’oppressione, ma il suo coraggio e la sua caparbietà, uniti all’amore per la letteratura, le daranno la forza per vivere secondo le proprie regole.
Se queta lettura ti incuriosisce, ti consiglio di unirti a Leggiamo Insieme, il gruppo di lettura creato da me e Noemi per rendere la lettura ancora più piacevole. Questa è la lettura del mese di Marzo.
Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf
Un saggio sulla condizione femminile nella prima metà del ‘900.
Una delle voci femministe più lette al mondo, Virginia Woolf ripercorre il rapporto donna-scrittura partendo dall’esclusione a cui le donne erano soggette, rappresentata dalla mancanza di “una stanza tutta per sé”, dove potersi dedicare alla propria passione. Un saggio pr riflettere sull’evoluzione del ruolo della donna e sull’importanza della libertà di espressione.
Dalla parte di lei di Alba de Céspedes
Una profonda riflessione sull’essere donna alla metà del ‘900 in Italia.
Alessandra racconta la sua vita, il rapporto con sua madre, la distanza da suo padre, le delizie e i tormenti che accomunano le donne, il suo amore per Francesco sullo sfondo della guerra e della lotta partigiana. Una scrittura coinvolgente e introspettiva in cui è impossibile non ritrovare delle grandi verità nella vita di ogni donna.
Sputiamo su Hegel di Carla Lonzi
Un saggio della fine del ‘900 sulla condizione della donna nel mondo.
Questo libro viene considerato centrale nella rivoluzione femminista contro il patriarcato e contro una società che privava la donna di pensiero critico. Qui l’autrice da spazio alla vita vissuta dalle donne nel quotidiano, nei rapporti con gli altri, in ogni ambito dell’esistenza, e ci spinge a riflettere su noi stesse e su ciò che riteniamo importante nella vita.
Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés
Un saggio psicologico sulla forza psichica potente, istintuale e creatrice delle donne.
Attingendo a fiabe e miti delle più diverse tradizioni culturali, l’autrice ci fa riflettere sull’importanza del ritrovare la nostra natura selvaggia e primordiale che troppo spesso viene offuscata dalle paure e dalle convenzioni sociali. Un libro complesso da leggere guidati dalle emozioni più che dalla ragione.
Specchio delle mie brame. La prigione della bellezza di Maura Gancitano
Un saggio sul significato della bellezza e sul suo ruolo nella vita delle donne.
In questo libro l’autrice ci aiuta a ripensare al concetto di bellezza al di là dei canoni sociali e di una perfezione irragiungibile, come un percorso di fioritura personale nel quale sentirsi bene con se stessi e con il proprio corpo.
Attraverso la filosofia, l'antropologia, la psicologia sociale e la scienza, questo saggio ci offre un significativo spunto di riflessione per liberarci da preconcetti e pregiudizi di cui, purtroppo, il più delle volte, sono le donne a pagarne il prezzo più alto.
Stai zitta di Michela Murgia
Un saggio che riflettere sul linguaggio come abilitatore alle discriminazioni verso le donne.
La discriminazione parte dall’utilizzo delle parole sbagliate che entrano a far parte del linguaggio sociale. In questo libro Michela Muriga, una delle più grandi voci del panorama italiano, ci fa riflettere su tutto quello che di sbagliato ascoltiamo e diciamo ogni giorno, nella speranza di partire da piccole azioni quotidiane per creare un grande cambiamento a favore delle donne. Un libro che tutti dovrebbero leggere per creare una società più consapevole.
La resistenza delle donne di Benedetta Tobagi
Una raccolta storica del ruolo delle donne nella lotta partigiana.
Quando studiamo sui libri di scuola la Resistenza italiana e i partigiani, non viene mai menzionato il ruolo cruciale che ebbero le donne nella battaglia per la libertà. Affrontando i pericoli ed eludendo i divieti, tantissime nostre antenate lottarono al pari degli uomini e si impegnarono nelle attività più disparate per facilitarne la vittoria. Con questo libro l’autrice ci fornisce le evidenze storiche della forza e del coraggio femminile che resero possibile l’affermazione di un’identità contro le etichette e gli stereotipi.
Fosse per me, andrei avanti. per ore, ma i limiti di spazio non me lo permettono. Spero che qualcuna di queste letture possa catturare la vostra attenzione e possano fornirvi degli spunti di riflessione illuminanti.
Intanto vi saluto e vi do appuntamento al mese prossimo.
Un abbraccio,
Federica
Prima di andare via…
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📷Cover photo by Annie Spratt on Unsplash